Dr. Giulio Giovanni Sulis

Otorinolaringoiatra

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Il SISTEMA DELL'EQUILIBRIO

 PATOLOGIE

VERTIGINI PERIFERICHE

VERTIGINE PAROSSISTICA POSIZIONALE BENIGNA

 

 

La vertigine parossistica posizionale benigna è senza dubbio la forma di vertigine periferica più frequente nella razza umana, costituendo da sola nelle sue diverse forme circa il 70% delle vertigini da interessamento dei recettori vestibolari.

 

E’ determinata dalla presenza all’interno dei canali semicircolari dell’orecchio interno di detriti otoconici distaccatisi dalla macula dell’utricolo.

 

La vertigine parossistica posizionale benigna è’ senza dubbio la forma di vertigine periferica più frequente nella razza umana, costituendo da sola nelle sue diverse forme circa il 70% delle vertigini da interessamento dei recettori vestibolari.

 

E’ determinata dalla presenza all’interno dei canali semicircolari dell’orecchio interno di detriti otoconici distaccatisi dalla macula dell’utricolo.

 

Questa sorta di “sabbia” più penetrare all’interno di uno o più canali semicircolari dell’orecchio interno e, a seconda del canale interessato e della posizione occupata, determinare sia la sintomatologia che le caratteristiche del nistagmo (un movimento riflesso che si osserva nell’occhio ad origine labirintica caratterizzato da una fase di spostamento lento degli occhi in una direzione ed una fase rapida di ritorno alla posizione iniziale).

 

Tale patologia ha il più delle volte un’origine sconosciuta (idiopatica), altre volte si ricollega ad un pregresso trauma cranico o ad un colpo di frusta cervicale (30% dei casi), a sequele di un allettamento prolungato, o dopo un intervento chirurgico o un processo infettivo sull’orecchio,  etc. Oppure semplicemente una ipoirrorazione delle macule, legata all'età, e infatti la patologia è più frequente con l'avanzare degli anni, potrebbe essere alla base del distacco.

 

Secondo due ricercatori USA ( Jama – Otolaryngology-Head & Neck Surgery) sembra che esista una correlazione tra l’incidenza di episodi di BPPV (Vertigine parossistica posizionale benigna) e il riscontro di bassi livelli ematici di vitamina D. In particolare, è stato osservato che l’incidenza di BPPV potrebbe essere più elevata nel periodo compreso tra i mesi di marzo e di maggio rispetto ad altri periodi dell’anno, questo suggerirebbe come le note fluttazioni stagionali dei livelli ematici di vitamina D alle diverse latitudini potrebbero rendere conto della stagionalità di incidenza di questa condizione. Uno studion su 956 visite otorinolaringoiatriche per BPPV condotte in una struttura ospedaliera di Boston nell’arco di un quinquennio (2009-2013), con una media di 191 pazienti/anno),  ha mostrato che la media annuale delle visite per BPPV avvenute in primavera (marzo-maggio) era significativamente più elevata rispetto agli altri periodi dell’anno. Si ipotizza pertanto che la implementazione della Vitamina D nella dieta possa avere un razionale nella prevenzione delle recidive di VPPB; in attesa di conferme sull’etiopatogenesi, è già in corso un trial clinico.

  

Si può presentare in forma tipica, per interessamento di un singolo canale, in genere il canale semicircolare posteriore o, con minore frequenza il laterale, con caratteristiche del nistagmo (ny), peculiari, o in FORMA atipica per l’interessamento di più canali e con un ny differente per caratteristiche, direzione, etc rispetto alla forma classica.

 

Tutte le forme parossistiche sono caratterizzate dalla necessità di un movimento rapido della testa perché si verifichi la sintomatologia, spesso una rotazione della testa a letto, o il sollevare il capo verso l’alto o abbassarlo etc.

 

Si distinguono tra le forme tipiche due forme peculiari. La prima è quella da interessamento del canale semicircolare posteriore, caratterizzata dalla presenza alla manovra di Hallpike (rapido posizionamento della testa del paziente dalla posizione seduta a quella con capo fuori dal lettino ruotato a destra o a sinistra)  di un ny orizzontale rotatorio con componenti verticali che batte verso terra (geotropo) di notevole intensità che raggiunge velocemente un acme e quindi una riduzione veloce, della durata di circa 15 –20 secondi.

 

Questo ny si accompagna a notevole sintomatologia neurovegetativa, e tende a ripetersi ogni qual volta viene effettuato il posizionamento veloce, con la tendenza però ad attenuarsi fino a scomparire dopo posizionamenti ripetuti, fenomeno dell’adattamento.

 

Se il ny batte verso terra (geotropo) si deve pensare che i detriti siano posizionati nell’ampolla e determinino un movimento dell’endolinfa ampullipeta (cupololitiasi);la comparsa invece di un ny con le stesse caratteristiche ma che batte non verso terra ma in senso opposto (apogeotropo) è determinato da un movimento degli otoconi dal canale verso il vestibolo con movimento endolinfatico opposto (meccanismo a pompa) che genera un movimento della cupola opposto (corrente ampullifuga): questa è la canalolitiasi.

 

Clinicamente il paziente lamenta il parossismo vertiginoso nel ruotare velocemente nel letto, o nell’alzarsi dal letto, o nel sollevare o abbassare velocemente la testa.

 

La vertigine parossistica da interessamento del canale semicircolare posteriore è invece caratterizzata dalla comparsa della sintomatologia spostando la testa dalla posizione supina alla posizione a testa ruotata (manovra di Mc Lure).

 

E’ presente un Ny orizzontale puro violento parossistico che si inverte nella rotazione della testa dall’altro lato, associato a  violenta sintomatologia vertiginosa e neurovegetativa. Queste forme in genere si presentano isolate ma, talvolta, per fortuna raramente, si possono osservare forme pluricanalari in uno stesso orecchio, o, addirittura un interessamento di entrambe le orecchie.

 

Nelle forme atipiche talvolta ad origine centrale le caratteristiche del ny cambiano pur potendosi presentare in forma parossistica come nel caso della Sclerosi Multipla, ad esempio per la persistenza e la non esauribilità del ny dopo il parossismo nella posizione scatenante.

 

La diagnostica di queste forme è immediata.

 

Dopo un’adeguata anamnesi, per evidenziare ad esempio un recente colpo di frusta, la descrizione clinica del paziente guida alla diagnosi che si avvale di specifiche manovre di posizionamento veloce (Hallpike, Semont diagnostica, Mc LurE e altre).

 

Una volta individuato il canale interessato si devono eseguire le manovre liberatorie o di riposizionamento (Epley e Semont le più usate per il Canale posteriore), manovra a barbecue o posizione coatta per il canale laterale.

 

E’ anche possibile che il paziente si autoliberi in modo del tutto casuale, come è possibile che si abbiano delle forme ostinate in cui il paziente non riesce a liberarsi.

 

Per queste forme sono stati proposti dei protocolli con degli autoesercizi da fare in casa (protocollo Five, di Norrè, di Brandt Daroff e altri), che  hanno lo scopo di indurre una così detta “dispersione otolitica ossia una sorta di “frantumazione degli aggregati otoconici" e quindi una fuoriuscita dai canali interessati e, al tempo stesso, l’induzione di un meccanismo di adattamento centrale.

 

Spesso, dopo una manovra liberatoria che ha dato buoni risultati può permanere una sensazione di instabilità, fenomeno definito di “riassestamento otolitico, di origine incerta della durata di circa una settimana.

 

Studi recenti sembrerebbero evidenziare una modifica del senso della verticalità ed una tilt con rotazione oculare degli occhi di qualche grado valutabile all’esecuzione del test della verticale soggettiva, rispetto al soggetto liberato e senza sintomi, se instabilità o sintomi associati persistono ha notevole validità una riabilitazione vestibolare propriocettiva.

 

 

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