Dr. Giulio Giovanni Sulis

Otorinolaringoiatra

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L'AURICOLOTERAPIA

 

 

L'auricoloterapia e' una metodica sia diagnostica che terapeutica, è una vera e propria neurofisiologia applicata pertanto non ha nulla a che fare con l'agopuntura o le riflessoterapie.

 

Esiste dalla notte dei tempi solo che oggi, grazie alle metodiche diagnostiche attuali ed in particolare alla risonanza magnetica funzionale, se ne conoscono i suoi intimi meccanismi neurofisiologici. Il suo sviluppo sotto questo nuovo aspetto è avvenuto in Francia intorno alla metà degli anni '60 grazie agli studi del Dr. Raphael Nogier il quale aveva notato che i pazienti traevano particolare beneficio nella sciatalgia autopraticandosi un'ustione in una particolare area del padiglione auricolare.

 

Si deve al Nogier l'intuizione che il padiglione equivalesse ad un feto rovesciato con la zona della testa corrispondente al lobo.

 

Insigni neurologi e neurofisiologi come Bourdiol e si sono dedicati all'approfondimento delle sue basi scientifiche ed all'inizio degli anni '80 è stata ufficialmente riconosciuta dall'OMS.

 

Attualmente, grazie agli studi del neurofisiologo francese David Alimi, padre della moderna auricoloterapia, è presente una cartografia standardizzata accettata dall'OMS, basata sui risultati delle dissezioni effettuate su cervelli umani.

 

Si e' visto, in pratica, che ogni emisfero è organizzato a raggiera con punto di partenza a livello del corpo calloso e che questa stessa organizzazione è presente nel padiglione. I punti sono geneticamente ed embriologicamente determinati grazie all'intervento di geni specifici come i pax, SHH etc...

 

Il padiglione è, dal punto di vista sensitivo, l'organo più innervato del nostro organismo; sono, infatti, ben 5 i nervi che lo innervano: trigemino, facciale, glosso-faringeo, vago e plessocervicale superficiale e questi sono tutti uniti tra loro da contatti nervosi come la corda del timpano, il fascio solitario etc.

 

Ci si potrebbe chiedere come mai un'appendice così modesta come il padiglione abbia un'innervazione così importante.

 

La verità è che il padiglione è il vero e proprio quadro comandi del nostro corpo.

 

Per capire questo dobbiamo immaginare il nostro cervello come costituito da due potentissimi computer collegati tra di loro da un sistema sofisticatissimo di cavi (il corpo calloso conta oltre 290 milioni di fibre) che lavorano con funzioni specifiche e proprie per ciascun emisfero in perfetta e straordinaria sintonia. 

 

Ogni computer, per poter funzionare, ha bisogno di informazioni in entrata, queste per il cervello derivano dai molteplici sensori sparsi sulla pelle, muscoli, articolazioni visceri etc.; sono sensori termici, tattili, di stiramento, chimici, visivi, uditivi, dolorifici etc. ..

 

Grazie alle informazioni che il cervello riceve ad ogni livello del midollo spinale si incominciano a formare delle "carte", pertanto a livello per esempio dei segmenti lombari del midollo spinale avremo la carta degli arti inferiori e questa carta viene implementata segmento per segmento fino a giungere alla formazione completa della mappa del soma a livello del tronco dell'encefalo.

 

La mappa della testa e del collo viene invece a costituirsi nel nucleo del trigemino che è immerso nel tronco dell'encefalo nella così detta zona reticolare. A questo livello avviene uno scambio di informazioni con formazione a livello della reticolare troncoencefalica di una mappa completa del corpo e la stessa cosa si verifica nel nucleo del trigemino.

 

Si viene a formare così una mappa del corpo a testa rovesciata l'omunculus di Penfield, questo processo si realizza sia nel tronco dell'encefalo che nel nucleo del trigemino ove le "somatotopie" ossia le localizzazioni precise dei vari organi e delle vari componenti del corpo seguono un ordine molto preciso e costante.

 

Queste informazioni vanno contemporaneamente a fissarsi nel padiglione secondo regole determinate geneticamente ed embriologicamente in maniera costante.

 

Dal tronco poi la mappa arriverà al talamo e da qui nelle aree corticali corrispondenti (circonvoluzione parietale ascendente e scissura di Silvio).

 

Nella mappa il nostro cervello non ci vede per come siamo nella realtà, ma in relazione all' importanza funzionale dell'organo per esempio le labbra e la lingua avranno un peso molto maggiore del gomito o del ginocchio.

 

La corrispondenza tra area cerebrale e punto dell'orecchio corrispondente è altissima come dimostrato dagli studi in risonanza magnetica funzionale.

 

Questa metodica permette non solo di mettere in evidenzia l'anatomia encefalica in maniera precisa ma di evidenziare l'attività elettrica e metabolica cerebrale collegata alla recezione di un determinato stimolo.

 

Così si è potuto rilevare che pungendo il pollice di 10 persone (scegliendo non a caso questo per la sua ampia rappresentazione cerebrale) e sottoponendole a RMF si "illuminava" una specifica area corticale e lo stesso si poteva ottenere stimolando il punto sul padiglione controlaterale all'emisfero in cui era rappresentato il pollice.

 

 

Una corrispondenza precisa e costante in maniera straordinaria.

 

E questo si applica su tutti gli altri punti.

 

In pratica lo stimolo sensoriale, puntura, a partenza dal pollice si proietta sulla corteccia cerebrale e contemporaneamente determina una rappresentazione nel padiglione.

 

Pertanto, stimolando l'orecchio si stimola, modulandola l'area cerebrale corrispondente e tramite questa, l'organo corrispondente.

 

Il cervello ha una prerogativa fondamentale che è quella di mantenere il corpo e tutti i suoi componenti nella migliore omeostasi, ossia nella migliore condizione di equilibrio chimico, metabolico, psichico, etc... possibile. 

 

Operando una richiesta al cervello nella maniera esatta, con una serie di comandi precisi e nella giusta successione in pratica lo si costringe a fare un reset di sistema per ritornare alla migliore condizione omeostasica precedente conosciuta, questa è la base di una fondamentale legge neurofisiologia: la terza legge di Kahler.

 

In pratica è come se si entrasse nel sistema operativo del computer cervello e lo si costringesse ad operare un reset di sistema.

 

Sotto questo aspetto l'auricoloterapia trova applicazione in tutte le situazioni in cui vi sia una base neurofisiologica ed in cui pertanto può essere applicata una correzione dai centri superiori.

 

Rientrano tutte le patologie dell'apparato locomotore, quelle posturali, il disequilibrio, le cefalee, le patologie della voce su base disfunzionale, etc...

 

Il numero delle situazioni che ne possono trarre beneficio è molto elevato.

 

É fondamentale che la successione di ordini data al cervello avvenga in maniera precisa sia nella posizione del punto, sia nell' ordine dei punti che nel lato in cui si deve iniziare.

 

Per fare un paragone così come quando si suona una musica perchè la melodia sia quella voluta la successione delle note, la loro durata, gli accenti, la velocità di esecuzione del pezzo deve essere quello e quello solo altrimenti non verrà la musica che si vuole eseguire. I punti che non sono altro che aree ove statisticamente è possibile trovare il componente che noi stiamo cercando di modulare, aree tridimensionali a grande innervazione che vengono detti voxel.

 

Normalmente i potenziali a partenza dalla periferia passano e non si depositano, ma se c'è una patologia essi si fissano nel punto corrispondente e possono essere detettati sia rilevando la differenza di potenziale rispetto alla normale sia utilizzando uno strumento a molla che applica delle pressioni ben precise in genere 200 grammi (Il palpeur).

 

Infatti, il punto normalmente è silente ma in caso di patologia si accende e può essere rintracciato.

 

Ad es., se il paziente ha una distorsione al piede si accenderanno i punti corrispondenti al piede (il radiculomero ossia la radice nervosa che innerva il piede ad uscita dal midollo, il musculomero ossia i muscoli innervati da quella radice e così via).

 

Il bello è che, migliorando il problema periferico, in questo caso la distorsione, con terapie mediche o fisiche o riabilitative si spegneranno i punti, ma è vero anche il contrario ossia possiamo agire sui punti con degli aghi per cercare una risoluzione centrale della patologia periferica ed una volta corretta la patologia i punti ritorneranno silenti.

 

É possibile anche in altri casi, e questo vale per i punti collegati con componenti del sistema nervoso (ad es. ipotalamo, tronco, cervelletto etc...), quando non vi è una vera patologia ma solo una modesta distorsione dalla normalità mandare al cervello una falsa informazione per costringerlo ad operare un reset alla migliore omeostasi che precedentemente era conosciuta.

 

Per es. in caso di salivazione troppo densa con sensazione di bocca amara possiamo andare a interagire con l'ipotalamo e con i nervi che regolano la secrezione salivare facendogli credere che esista una falsa patologia a questo livello ed obbligandolo a correggere il problema.

 

I punti derivano dai tre foglietti embrionari originari: ectoderma, mesoderma ed endoderma. Dall'ectoderma origineranno il sistema nervoso centrale e periferico e la pelle, dal mesoderma ossa, muscoli, articolazioni, dall'endoderma gli organi viscerali. Questa suddivisione non è casuale in quanto esistono patologie a in cui e' interessato in maniera univoca o prevalente un sistema originato da questi foglietti.

 

Per esempio, una sciatalgia è una patologia essenzialmente del sistema locomotore e quindi il tessuto prevalentemente interessato è il mesoderma mentre in una gastrite è interessato essenzialmente l'endoderma.

 

In analogia con le tastiere di un organo esistono dei punti geneticamente ed embriologicamente determinati che corrispondono ai tre tessuti e la cui stimolazione mette in risalto i punti derivati da quel particolare foglietto embrionario.

 

 Essi si chiamano:

 

bullet

Punto omega per l'ectoderma,

bullet

Punto omega 1 per I'endoderma,

bullet

Punto omega 2 per il mesoderma.

 

Come si dice tecnicamente, la stimolazione di uno dei punti omega "apre la tastiera" ai punti derivati da quel tessuto in relazione a che punto omega viene stimolato.

 

In conclusione, l'auricoloterapia non si pone in contrapposizione con le altre terapie ma si integra con esse e spesso, da sola, rappresenta la soluzione del problema con risultati spesso straordinari.

 

 

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